Il 15% delle coppie italiane che cercano figli da almeno un anno, presentano problemi di infertilità e sterilità, il più delle volte misconosciuti. Le cause sono molteplici, tra cui età avanzata da parte della donna, maggior diffusione di malattie infiammatorie pelviche e endometriosi,  alterazioni diffuse del liquido seminale, mancata diagnostica di patologie maschili come il varicocele e il criptorchidismo (cessazione del controllo di leva che fino a qualche anno fa tutti i giovani italiani subivano in giovane età).

Un fattore importante che contribuisce alle patologie  riproduttive  è costituito dalle modifiche negli  stili  di vita con aumentato consumo  nei giovani di droghe, alcool, fumo. Obesità, scarsità di esercizio fisico, stress  e carenza di sonno non migliorano di certo la situazione, specialmente nel maschio.

Un ambiente inquinato da pesticidi, idrocarburi, metalli pesanti, incide anch’esso in maniera negativa sulla fertilità delle giovani coppie.

La maggior  parte di questi elementi dannosi menzionati, agisce sui gameti, in particolare sugli spermatozoi, alterando l’equilibrio ossidativo e generando nell’organismo un eccesso di radicali liberi (ROS), specie chimiche altamente reattive in grado di  alterare  le molecole con cui reagiscono creando gravi danni al DNA e alle membrane cellulari.

Il consumo prevalente di cibi ad alto potere antiossidante (verdura, frutta, cereali integrali, ortaggi) e il diminuito consumo di cibi con alto potere ossidativo (formaggi, salumi, carni rosse, bibite dolci e gassate) possono migliorare le capacità fecondative delle giovani coppie.  Maggior attività fisica moderata e consumo di cibi ipocalorici, controllo della pressione, del livello di colesterolo e trigliceridi e glicemia, possono diminuire l’incidenza della sindrome metabolica, caratterizzata da aumento di grasso addominale pro-infiammatorio  e produttore di grandi quantità di radicali liberi.

L’utilizzo di integratori con funzione antiossidanti può essere utile, specialmente in situazioni di infertilità, anche se il loro utilizzo è ancora controverso.